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Peeling: Facciamo chiarezza

FIORELLA GENTILE • apr 30, 2020

Come funziona il Peeling Chimico e come agisce.


Di Peeling si parla e molto spesso si straparla, a volte senza una reale cognizione di quali siano i risvolti fisiologici di una pelle sottoposta al Trattamento con Acidi e di quanto effettivamente sia vasto l’argomento, che spazia dalla medicina estetica alla cosmesi domestica giornaliera. 
Quello che sappiamo tutti è che si tratta di una pratica cosmetica rivolta a tutte le persone che vogliono eliminare a fondo le impurità della pelle e mantenerla con un aspetto omogeneo e sano.
La pelle del nostro corpo richiede prima di tutto un’igiene giornaliera, ed in secondo luogo una cura che segua la stagionalità e anche l’età.
Proprio per questo è FONDAMENTALE conoscere approfonditamente la struttura della pelle prima di applicare un qualsivoglia tipo di Peeling, perché è qui che la maggior parte degli agenti esfolianti agisce.

La pelle è costituita da 3 strati fondamentali:
Epidermide, Derma e Ipoderma
Il fenomeno della Desquamazione è assolutamente naturale ed avviene costantemente sotto i nostri occhi, anche se spesso non ce ne accorgiamo, perché le micro squame di Strato corneo che “perdiamo” sono spesso invisibili ad occhio nudo, e provengono dallo strato più superficiale della nostra pelle, L’epidermide.
Questo fenomeno fisiologico di Rinnovamento, che avviene in tutti i mammiferi, può essere artificialmente accelerato con l'applicazione di forme cosmetiche di vario genere. Ma a quale scopo?
Ovviamente migliorare l’aspetto e la luminosità della pelle in primis.
Secondariamente, ma non meno importante, migliorare la capacità di assorbimento, e di conseguenza l’efficacia, di altri cosmetici che possono essere applicati sulla zona trattata.

L’epidermide è lo strato più esterno del tessuto cutaneo ed è costituita, a sua volta, da diversi sottostrati caratterizzati da un crescente grado di Cheratinizzazione.
Lo Strato Basale o Germinativo, è il più profondo. Qui vengono generati i Cheratinociti, le cellule che compongono il nostro Tessuto Epidermico.
Sono queste piccole cellule a svolgere la funzione essenziale della nostra pelle, la Protezione del corpo dagli agenti esterni.
Dopo la nascita i Cheratinociti, sono spinti verso l’esterno dalle nuove cellule germinate, ed iniziano la loro vita, migrando di strato in strato verso l’alto, perdendo il nucleo (Enucleazione) e trasformandosi progressivamente in Corneociti: quella che volgarmente definiamo Pelle morta.
Tra lo strato Germinativo e lo strato più superficiale ci sono altri 3 strati che rappresentano le 3 fasi di vita del Cheratinocita, lo Spinoso, il Granuloso, il Compatto. Solo alla fine troviamo il Corneo, il più cheratinizzato, e un ulteriore strato in disgiunzione formato da cellule morte in fase di distaccamento.
Lo spessore medio è stimato tra 0.1 e 0.2 mm, sebbene vi siano variazioni importanti a seconda dell’area del corpo, ad esempio il viso avrà uno spessore in media più sottile, mentre lo strato più spesso lo troveremo nei palmi di mani e piedi. 

Lo strato corneo è formato da due compartimenti: uno cellulare (i corneociti, quindi i mattoni) ed uno extracellulare (i Lipidi intercellulari, il cemento), ricco di sostanze grasse quali fosfolipidi, glucosil-ceramidi, colesterolo, ecc., che riempiono gli spazi tra una cellula e l'altra e che garantiscono la compattezza e l’impermeabilità del tessuto.
I meccanismi di aderenza che tengono insieme i corneociti si indeboliscono mentre avanzano verso gli strati più superficiali, il che finisce per facilitare il loro distacco naturale.

Grazie a questa struttura e alle dinamiche di rigenerazione cellulare, la pelle:
Mantiene uno spessore più o meno costante, quindi costanti capacità di protezione dai fattori esterni (Immaginiamo la capacità di resistenza alle sollecitazioni, l'impermeabilità, la difesa dagli agenti patogeni)
Mantiene un equilibrio tra la differenziazione delle cellule dello strato basale e il processo desquamativo.

Infatti i Corneociti sono cellule con una grande superficie (circa un millimetro quadrato). La loro dimensione tende ad aumentare considerevolmente con l'avanzare dell'età. Ciò avviene perché, con l'avanzare del tempo, la desquamazione ed il conseguente ricambio dell'epidermide avvengono più lentamente, permettendo che i corneociti rimangano più a lungo negli strati superficiali, rendendo la pelle sia otticamente, che al tatto, ingrigita, ruvida e asfittica.
Questa stasi dei corneociti, spesso ne determina un accumulo, e, per altri processi concomitanti (che affronteremo in un secondo post magari) si può determinare anche un accumulo di melanina, che causa le tanto temute Macchie solari.
Come supportare il processo di Desquamazione? Col peeling.

Cos’è il Peeling?
Ora che sappiamo come funziona la pelle possiamo comprendere come funzioni l’Esfoliazione, che comporta la distruzione e l’eliminazione controllata delle cellule epidermiche.

Esistono due tipi di Esfoliazione: Meccanica e Chimica.
L'Esfoliazione Meccanica prevede l'abrasione fisica dello strato corneo, attraverso sostanze che contengono microparticelle, come avviene nello Scrub, o con macchinari appositi come avviene nella Microdermoabrasione o nella Pulizia a Ultrasuoni.

L’azione esfoliante di tipo chimico invece è Cheratolitica, ed è svolta da prodotti contenenti acidi come:
  Gli AHA (Alfa-Idrossi Acidi: Acido Lattico, Glicolico, Malico, Mandelico, Tartarico, Citrico ecc.) inducono un processo di rigenerazione, migliorano l’idratazione, si utilizzano maggiormente per i danni da Photo-aging, Pelli mature, con presenza di Discromie.
   I BHA (Beta-Idrossi Acidi: acido salicilico, ecc.) disgregano i "tappi" di sebo che ostruisce i pori, riducono fortemente la carica batterica, regolano la produzione sebacea e la conseguente formazione di altre impurità che possono condurre a una condizione di Acne e perciò si utilizzano per la Pelle grassa e incline alla formazione di cisti e comedoni.

A concentrazioni e pH controllati questi ingredienti attivi sono in grado di Chelare lo ione calcio presente nell’epidermide, che è indispensabile per la formazione di quelle famose giunzioni intercellulari dei corneociti dello strato corneo (il cemento); in questo modo la coesione dei corneociti diminuisce, favorendo la desquamazione e quindi il rinnovamento cellulare.

Gli Idrossiacidi , abbassano il pH cutaneo, che è circa 5,5, e modificano l’equilibrio tra acidità e alcalinità. Questa azione provoca una rottura delle connessioni intercellulari, eliminando cellule morte e vecchie.
Come risultato, lo strato basale della pelle inizia il processo di rinnovamento dei tessuti, producendo nuove cellule che sostituiscano quelle invecchiate.

Ci sono poi enormi differenze tra quelli che troviamo nei cosmetici tradizionali e quelli usati in ambito Estetico, e notevoli differenze con quelli di competenza Dermatologica: principalmente riguarda la concentrazione. Con l’aumentare di questa aumenta anche la “forza” dell’effetto peeling. E la CAUTELA e la COMPETENZA, quindi, nell’utilizzarli.

Alcuni peeling perciò svolgono la loro azione negli strati più superficiali della pelle, altri, tuttavia, esercitano la loro azione molto più in profondità, addirittura sul Derma, oltre l’Epidermide, e rientrano STRETTAMENTE nelle competenze mediche (come il TCA).
Esiste, a questo scopo, una classificazione internazionale delle tre principali categorie di Acidi, così suddivise in base al “danno” provocato dalla soluzione a contatto con la pelle.
- Superficiale, sino allo Strato Basale Germinativo
- Medio, sino al Derma Papillare.
- Profondo, sino allo Strato Reticolare.

Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione quando si parla di Peeling. 
La composizione della Soluzione, La modalità di applicazione, La concentrazione della Soluzione, La quantità di prodotto, Il tempo di esposizione, la consistenza del Prodotto, se in forma di gel o in soluzione, perché questo ad esempio cambia la velocità di penetrazione, eccetera.
E diversi aspetti che riguardano la Pelle che non possono essere sottovalutati.
Lo stato dello strato idrolipidico, l’età biologica, quindi il potenziale di autoriparazione della pelle, il pH della pelle, il suo spessore e lo spessore Corneale.
E soprattutto considerare tutti quei casi in cui NON sarà possibile effettuare un peeling,
Uso recente di Isotretinoina, Chirurgia o radioterapia recente nella zona, Infezione da Herpes attiva nella zona, Problemi di tipo immunologico che potrebbero rallentare il processo di guarigione, Diabete, Allergia a certi medicinali, come nel caso dell’Acido Salicilico con l’Aspirina, Bruciature Solari, Epilazione Laser, eccetera.

E’ chiaro quindi che l’informazione del cliente in merito a TUTTI gli aspetti di un Peeling sia fondamentale ed imprescindibile. 
Specialmente per quanto riguarda il Post-Trattamento, che è il momento più importante, in cui bisognerà educare il cliente ad “accompagnare” la pelle nel suo processo di Auto-riparazione. Questo processo deve avvenire nel rispetto dei tempi cutanei e con tutte le precauzioni atte ad evitare un peggioramento dell’inestetismo, o altre condizioni avverse. 
Il Peeling è un trattamento efficacissimo, che garantisce strabilianti risultati, evidenti già dalle prime applicazioni, ma va eseguito con grande criterio da parte dell’operatore e collaborazione e comprensione completa da parte del cliente.
La pelle trattata con gli acidi è infatti più soggetta a irritazioni e sensibilizzazioni che richiedono una maggiore idratazione e protezione dal sole. 

Alcuni acidi possono essere Fotosensibilizzanti, come il glicolico, ad esempio, pertanto il suo utilizzo deve avvenire cum grano salis.
Ad esempio il trattamento intensivo ad oggi più efficace in caso di Iperpigmentazioni si fonda sull’inibizione della biosintesi della Melanina. L’enzima coinvolto nella sintesi della melanina è la Tirosinasi, che trasforma la tirosina negli intermedi necessari alla produzione della melanina. Alcune sostanze sono in grado di inibire l’attività di questo enzima portando, come risultato finale, una riduzione consistente nella biosintesi della melanina. Tra queste sostanze, quella biologicamente più attiva è sicuramente l’Acido Cogico, che induce una soppressione funzionale della Tirosinasi. L’uso in associazione con Acido Glicolico sembra potenziarne l’effetto.
Ma ne parliamo nel prossimo Post!

Buon Peeling a tutti!
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